Per saperne di più

Un Gruppo di Autoconsumo si realizza quando un gruppo di persone che operano nello stesso edificio o condominio condivide e utilizza localmente l'energia autoprodotta da una o più fonti rinnovabili. L'obiettivo principale è minimizzare la necessità di utilizzare energia dalla rete elettrica esterna, risparmiando sui costi e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

L'adesione a un gruppo di autoconsumo è un’opportunità che consente di ottenere una serie di vantaggi e incentivi economici:

  • Risparmio energetico grazie all’autoconsumo del contatore condominiale.
  • Vendita dell’energia immessa in rete tramite il meccanismo del Ritiro Dedicato.
  • Contributo conto energia per l’energia condivisa all’interno del gruppo di autoconsumo.
  • Detrazione fiscale del 50% sull’investimento (impianto e oneri finanziari).

Perchè ci guadagnano tutti?

  • L’immobile: Aumenta il suo valore grazie all’adozione di soluzioni energetiche moderne e sostenibili.
  • Il proprietario: Guadagna dagli incentivi e dalla vendita dell’energia prodotta.
  • Il pianeta: L’utilizzo di energia da fonti rinnovabili riduce l’impatto ambientale.

Acrobatica Fotovoltaico supporta i gruppi di autoconsumo in tutte le fasi del processo, dalla consulenza previa alla costituzione del Gruppo di Autoconsumo alla gestione amministrativa e burocratica.

L’elemento principale da considerare per determinare quanti kW di fotovoltaico servono per una casa è il fabbisogno energetico stimato sulla base della bolletta dell’utente

Un impianto fotovoltaico da 3 kW è una soluzione standard per una famiglia considerando i consumi medi di energia elettrica per elettrodomestici come asciugatrice, fornello a induzione, forno e lavatrici.

Una famiglia con un fabbisogno energetico elevato, ad esempio una villetta con giardino e aria condizionata potrebbe richiedere un impianto fotovoltaico più potente come, ad esempio, un 6 kW.

Un impianto fotovoltaico può durare da 25 a 30 anni, con una diminuzione delle prestazioni di circa lo 0,4% all’anno. Questo vuol dire che dopo 25 anni, l’efficienza dell’impianto sarà passata dal 100% al 85%. In pratica, una volta installato, un impianto fotovoltaico produrrà energia finché ci sarà il sole.

Chi ha i pannelli solari continua a pagare le bollette, ma risparmiando in modo significativo grazie al meccanismo dell’autoconsumo che permette all’utente di consumare l’energia prodotta dall’impianto invece di prelevarla dalla rete. In questo modo l’utente riuscirà a ridurre, anche fino ad azzerarla, la quota energia della bolletta, ma i costi fissi rimangono e quindi continuerà a ricevere la bolletta della luce.

Quando si parla di impianti residenziali, la potenza massima è dettata dalla tipologia di impianto elettrico dell’abitazione. Normalmente in Italia le abitazioni hanno un contatore monofase e quindi la potenza massima dell’impianto installabile è pari a 6 kW (oltre questa potenza il gestore potrebbe richiedere l’impianto trifase con la necessità di rifare totalmente l’impianto elettrico di casa). Se invece l’impianto elettrico è già trifase (grosse ville o condomini) la potenza massima è dettata dai limiti dell’impianto e dalla cabina elettrica di riferimento. Tuttavia, per impianti residenziali o condominiali, la taglia massima consigliata è quella da 20 kW. Poiché l’installazione di tali impianti è molto semplice (e quindi economica) e la richiesta di allaccio, seguendo quello che viene chiamato “iter semplificato”, è molto semplice ed economica.

Per gli impianti con potenza di immissione superiore ai 20 kW è invece necessaria la Licenza di Officina Elettrica, che viene rilasciata dall’Ufficio delle Dogane competente.

Viene rilasciata ai soli possessori di partita iva a seguito della messa in rete dell’impianto.

Cosa comporta?

  • Aggravio dei costi per la pratica di allaccio, poiché deve essere espletata la pratica verso l’ufficio delle dogane
  • Aggravio dei costi di gestione annui dell’impianto, poiché deve essere pagato un corrispettivo all’ufficio delle dogane

Ne vale la pena?

Dovendo scegliere se realizzare un impianto da 20 kW o uno da 25 kW, meglio optare per quello da 20 kW con iter più snello e costi fissi minori. Ovviamente più si va oltre i 20 kW più i benefici ripagano i costi.

Il costo di un impianto con l’offerta di Acrobatica Fotovoltaico parte da 4.490 euro per un appartamento in condominio e da 5.990 euro per una casa indipendente

Considerando che i pannelli fotovoltaici di ultima generazione hanno una superficie di circa 2 metri quadri e che per un impianto da 6 kW ne servono 14, la superficie minima di tetto necessaria si aggira intorno ai 28 metri quadri. Ovviamente questo è il caso ideale. Nella realtà spesso è necessario dividere i pannelli su diverse falde (soprattutto per gli impianti da 6 kW) e quindi la superficie di tetto aumenta. Per un impianto da 3 kW invece servono circa 16 metri quadri.

Se il costo del solo impianto si aggira intorno ai 10.000 euro, a questo va aggiunto il costo del pacco batterie, che può arrivare a costare anche 1.000 euro al kWh, comprensivo degli accessori necessari al corretto funzionamento.

Installare un impianto fotovoltaico non è un gioco da ragazzi. Ogni tetto ha le proprie peculiarità, noi di Acrobatica lo sappiamo bene, dato che operiamo sui tetti da più di 30 anni! Normalmente, per un impianto residenziale non ci vogliono più di due giorni per completare il lavoro. Tuttavia, può capitare che su tetti particolarmente ostici ci possa volere più tempo.

La manutenzione degli impianti fotovoltaici è importante per garantire che producano quanta più energia possibile per il maggior numero di anni possibile.

La manutenzione può essere suddivisa in due categorie:

  • manutenzione ordinaria
  • manutenzione straordinaria

 

La manutenzione ordinaria è un insieme di operazioni di routine che dovrebbero essere eseguite regolarmente per mantenere l'impianto in buone condizioni. Le operazioni di manutenzione ordinaria includono:

  • Pulizia dei moduli fotovoltaici: importante per rimuovere lo sporco e i detriti che possono ridurre l'efficienza dell'impianto
  • Controllo dei collegamenti e componenti elettrici: devono essere controllati per verificare che siano in buone condizioni. Nel caso dei cavi, essi non devono essere deteriorati nel loro isolamento
  • Controllo dei componenti meccanici: i componenti meccanici, come le staffe e i supporti, devono essere controllati e per verificare che la struttura sia ben ancorata
  • Controllo del rendimento dell'impianto: il rendimento dell'impianto dovrebbe essere monitorato regolarmente per verificare che sia conforme alle specifiche

Il costo per la manutenzione ordinaria di un impianto standard di 3 kW si aggira intorno a

 

La manutenzione straordinaria è un insieme di operazioni di riparazione o sostituzione di componenti che sono danneggiati o usurati. Le operazioni di manutenzione straordinaria includono:

Sostituzione dei moduli fotovoltaici: i moduli fotovoltaici hanno una vita utile media di 25-30 anni. Se i moduli sono danneggiati o usurati (ad esempio vetro rotto o bruciature delle celle), devono essere sostituiti e non possono essere riparati

Sostituzione dell'inverter: l'inverter è il componente che trasforma l'energia elettrica prodotta dai moduli fotovoltaici in energia elettrica utilizzabile dalla rete elettrica. L'inverter ha una vita utile media di 10-12 anni.

Sostituzione di altri componenti: altri componenti dell'impianto fotovoltaico, come le staffe e i supporti, possono richiedere la sostituzione se sono danneggiati o usurati. Anche le protezioni (interruttori) devono essere controllate ed eventualmente sostituite

La frequenza ed il costo per eseguire la manutenzione straordinaria dipende dal tipo di impianto e dalle condizioni di esercizio.

Per installare un impianto fotovoltaico il tetto non deve avere nessuna caratteristica particolare se non che sia il più possibile sgombro da elementi nelle vicinanze che proiettino ombre sui pannelli. (camini, parabole, abbaini, ecc…) oppure ostacoli all’installazione (solare termico, velux ecc..).

Per far sì che il rendimento sia ottimale è preferibile che in caso di tetti a falda l’orientamento della falda sia o a Sud oppure Est-Ovest.

Nel caso di tetti piani, l’orientamento è gestibile in maniera più libera, orientando i pannelli nella direzione desiderata: in questo caso si utilizzano appositi supporti per montare i pannelli con la giusta inclinazione.

I pannelli inclinati, con la giusta angolatura, riescono a catturare più luce solare e quindi a produrre più energia.

 

In presenza di ombreggiamenti o di orientamento della falda non ottimali è possibile installare gli ottimizzatori, i quali riescono a limitare le perdite di rendimento dell’impianto escludendo eventuali pannelli ombreggiati che, altrimenti, limiterebbero la produzione dell’intero impianto.

Fino al 31 dicembre 2024, per l’installazione di un impianto fotovoltaico, è possibile usufruire del Bonus Ristrutturazione che permette la detrazione fiscale del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione dell’impianto, fino ad un massimale di 96.000 euro, detraendo un massimo di 48.000 euro. Salvo nuove proroghe, dal 1° gennaio 2025 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro. Quindi sarà possibile detrarre dalle proprie tasse fino ad un massimale di 17.280 euro.

 

Il Decreto CER 2024 (Comunità Energetiche Rinnovabili) che mira a promuovere la costituzione e lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili in Italia, ha inoltre introdotto una soluzione innovativa per le famiglie per accedere ad importanti contributi e alla riduzione delle proprie spese energetiche

Ciò avviene attraverso la costituzione di un gruppo di auto consumatori che dà diritto ad

  • un Contributo a fondo perduto per 20 anni per l’energia condivisa all’interno del gruppo (circa 0,13 c/kWh) e
  • un Contributo in conto capitale pari al massimo al 40% del valore dell’impianto installato qualora il gruppo di autoconsumatori abbia sede in un comune con popolazione inferiore a 5000 abitanti

https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/gruppi-di-autoconsumatori-e-comunita-di-energia-rinnovabile/gruppi-di-autoconsumatori